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Scatti di anzianità in busta paga: come cambia lo stipendio

Indice: Scatti di anzianità in busta paga: come cambia lo stipendio

Gli scatti di anzianità sono un aumento automatico dello stipendio, previsto nei contratti collettivi nazionali. Solitamente, questi scatti sono previsti ogni 3 anni, in alcuni casi anche ogni due anni, se si lavora nella stessa azienda o settore, e possono rappresentare un’importante fonte di reddito per i lavoratori.

Lo scopo di questi incrementi è quello di valorizzare l’esperienza e l’anzianità dei dipendenti, che diventano sempre più utili e competenti nel loro lavoro con il tempo.

Tuttavia, la quantificazione e l’entità di questi scatti variano molto tra i diversi contratti collettivi e dipendono anche dalla categoria professionale e dal livello di anzianità raggiunto durante il rapporto di lavoro.

In ogni caso, è necessario verificare bene le modalità di applicazione degli scatti di anzianità nel proprio Ccnl per:

  • capire come cambierà il proprio stipendio nel tempo;
  • sapere il massimo di scatti ottenibili in base agli anni di anzianità o in caso di passaggio di qualifica;
  • valutare gli scatti maturati sino ad ora;
  • conoscere il valore complessivo degli scatti;
  • pianificare al meglio il proprio futuro professionale.

Il riconoscimento dello scatto parte dal mese successivo a quello della sua maturazione che incrementeranno il valore delle voci fisse della propria busta paga sulla base del proprio contratto di lavoro.

Scopriamo insieme cosa sono e come funzionano gli scatti e quando i contratti nazionali ne prevedono l’applicazione.

scatti anzianita

Cosa sono gli scatti di anzianità e come si calcolano in busta paga

Gli scatti di anzianità sono degli incrementi periodici di stipendio previsti dai contratti collettivi nazionali per gli impiegati del settore pubblico e privato. Questi incrementi retributivi sono basati sulla durata del servizio prestato, ovvero l’anzianità del lavoratore, e vengono riconosciuti a intervalli di tempo determinati.

In genere, gli scatti di anzianità si verificano ogni tre anni di servizio presso la stessa azienda o ente, e ogni anno di servizio aggiunto dà diritto ad un ulteriore scatto retributivo.

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Gli scatti sono solitamente indicati nel cedolino paga come una somma aggiuntiva al salario base ed in alcuni casi possono essere condizionati dal raggiungimento di specifiche soglie di anzianità.

Essi sono collegati al livello di inquadramento raggiunto ed all’anzianità lavorativa ottenuta che ogni Ccnl prevede con delle regole di calcolo. Questo aumento in busta paga, al momento del passaggio di mansione avviene per la paga base e le altre voci fisse per gli scatti di anzianità maturati.

In questo modo, gli scatti di anzianità rappresentano un importante incentivo per i lavoratori a restare sul proprio posto di lavoro per un lungo periodo di tempo, con l’obiettivo di accrescere la propria anzianità di servizio maturata presso la stessa azienda.

Come funzionano gli scatti di anzianità

Gli scatti in busta paga sono degli incrementi di stipendio che vengono concessi dal datore di lavoro e funzionano in modo da premiare chi ha raggiunto l’anzianità richiesta o l’esperienza necessaria per una progressione di carriera. 

Generalmente, il diritto agli scatti di anzianità in busta paga avviene per:

  • anzianità di servizio;
  • passaggio di qualifica.

Ai fini della maturazione degli scatti non incidono negativamente i periodi di feri, malattia, congedi, di aspettativa, infortunio e la cassa integrazione. 

I contratti collettivi prevedono  la concessione di scatti in busta paga in base ad alcune categorie di lavoratori o a determinate attività aziendali.  

Come si calcolano gli scatti di anzianità

Per quantificare gli scatti bisogna tener conto di diverse variabili come il tipo di lavoro svolto dal lavoratore e la sua anzianità. 

In generale, gli scatti di anzianità sono dei benefici che vengono riconosciuti a chi lavora da tempo all’interno dell’organizzazione. Questi scatti si traducono in un incremento del salario o della posizione lavorativa del soggetto coinvolto.

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In ogni caso, il calcolo degli scatti di anzianità varia da organizzazione a organizzazione e dipende da una serie di fattori specifici. Tra questi, ci sono:

  • le norme contrattuali;
  • le regole interne del datore;
  • gli accordi previsti nel Ccnl.

La maturazione degli scatti di anzianità porta ad un incremento della paga base pari al 4% che si aggiungerà alla contingenza, allo stipendio base ed ai terzi elementi.

Invece, sono esclusi dall’applicazione degli scatti di anzianità i tirocinanti e gli stagisti, i lavoratori autonomi ed i collaboratori coordinati e continuativi. 

calcolo scatti anzianità

I Benefici e l’applicazione degli scatti di anzianità

Gli scatti rappresentano un riconoscimento al valore del lavoro svolto, alla professionalità ed all’impegno di un lavoratore all’interno di un’azienda.

Grazie a questi scatti, i lavoratori hanno la possibilità di ottenere un aumento salariale proporzionato al tempo trascorso in un’azienda e alla qualità del proprio lavoro.

Solitamente, gli aumenti periodici di anzianità vengono calcolati a decorrere dalla data di assunzione del lavoratore, dalla quale sarà calcolato il tempo per maturare il primo scatto, ed il Ccnl di riferimento ne indica il numero massimo, molti di loro prevedono dieci scatti.

In questo modo, i benefici che possono derivare dall’applicazione degli scatti di anzianità non sono solo per i lavoratori, ma rappresentano anche un valore aggiunto per le stesse aziende, che possono contare su dipendenti più motivati, più esperti e quindi più produttivi. 

Insomma, gli scatti di anzianità sono un ottimo strumento per favorire la stabilità occupazionale e per valorizzare l’impegno e la professionalità dei lavoratori all’interno di un’azienda.

I vantaggi economici degli scatti di anzianità

Quando maturano gli anni per effettuare lo scatto di anzianità, il lavoratore ne riconosce i benefici nella ragione di un incremento della retribuzione. 

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Nel caso della maturazione degli scatti per passaggio di livello superiore, il dipendente potrà notare un aumento della base dello stipendio. Tale incremento, derivato dal cambiamento del livello di inquadramento assorbe di fatto lo scatto, evitando un nuovo scatto.

Sarà compito del datore applicare il superminimo in busta paga per evitare che lo stipendio sia adeguato alla nuova qualifica raggiunta rispetto al precedente livello, rispettando il principio della irriducibilità della retribuzione.

Gli scatti vengono applicati sia per i dipendenti full-time che a quelli part-time. Per questi ultimi vige la regola della proporzionalità derivante dalla prestazione lavorativa prestata rispetto a quelli a tempo pieno e l’aumento sarà misurato in base alle ore lavorate. 

L’applicazione degli scatti

L’applicazione degli scatti previsti dal contratto di lavoro portano ad un miglioramento del livello retributivo del dipendente. 

Il proprio datore di lavoro deve seguire il contratto collettivo applicato per sapere;

  • quando gli scatti maturano;
  • la disciplina degli scatti per anzianità e passaggio di livello;
  • il numero complessivo degli scatti utili ai fini dell’aumento della cifra fissa in busta paga;
  • in caso di assorbimento dello scatto, adeguare la paga base al nuovo livello di inquadramento raggiunto.

Quando si applica il contratto, gli scatti di anzianità spettanti prevedono che:

  • nel loro calcolo non vengano computate assenze, permessi ed aspettative non retribuite;
  • sono soggette al pagamento delle trattenute INPS e iRPEF;
  • vengano applicati anche per le altre voci retributive come tredicesima, quattordicesima e Tfr.

Infine, ricordiamo che ogni contratto collettivo nazionale di categoria prevede un numero massimo degli scatti applicabili che solitamente avvengono ogni biennio o triennio di anzianità. 

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