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Fringe benefit in busta paga: la nuova tassazione dal 2024 

Indice: Fringe benefit in busta paga: la nuova tassazione dal 2024 

Che cosa sono i fringe benefit? I fringe benefit sono una forma di compenso aggiuntivo che il datore di lavoro può erogare in favore dei lavoratori dipendenti in busta paga e definiti dall’articolo 51 del TUIR.

Rispetto al 2023, il Governo ha introdotto alcune novità che riguardano i fringe benefits. La più interessante riguarda la modifica della soglia di esenzione che nel 2024 sarà pari a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e di 1.000 euro per tutti gli altri.

Per figlio a carico ci si riferisce a ragazzi che sono ancora presente in famiglia che hanno nel periodo d’imposta un reddito da lavoro non superiore a 2.840,51 euro, per chi non ha compiuto 24 anni di età non si devono superare i 4.000 euro di reddito al 31 dicembre 2023. In caso di perdita di uno di questi requisiti, i fringe benefit dovranno essere recuperati dal datore di lavoro e le loro somme oggetto di tassazione.

Invece, la nuova soglia introdotta funge da limite da non superare per evitare che le somme eccedenti siano imponibili a livello fiscale dei fringe benefit ed accrescano il reddito di lavoro dipendente.

tassazione fringe benefits
Le somme erogate come fringe benefit sono esentasse se non superano i 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e mille euro per quelli che non li hanno.

Fringe benefit in busta paga: cosa cambia nel 2024

In precedenza, abbiamo visto il cambiamento delle soglie di esenzione dei fringe benefit per il 2024 che non devono essere oltrepassate per vedere aumentare il reddito da lavoro dipendente e la conseguente tassazione applicata sulla retribuzione imponibile.

La Legge di Bilancio 2024 ha previsto altre novità che riguardano i fringe benefit. Infatti, nella lista dei compensi in natura erogati dal datore di lavoro in favore dei dipendenti ci sono anche:

  • il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas;
  • le spese per l’affitto;
  • gli interessi passivi per il mutuo della prima casa.

Sono i datori di lavoro a scegliere le categoria di lavoratori alle quali concedere i fringe benefit e se erogarli sotto forma di denaro nel cedolino di paga oppure come beni o servizi al momento dell’assunzione. Vediamo insieme quali sono gli altri beni e servizi previsti da questa forma di welfare aziendale.

Vedi Anche:  Cosa è EDR busta paga, elemento distinto della retribuzione

Alcuni esempi di Fringe benefit 2024: auto aziendale ma non solo

Come abbiamo visto, nel 2024 sono stati introdotti nuovi fringe benefits che riguardano il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, l’affitto e gli interessi passivi del muto per la prima casa.

Gli importi dei fringe benefit possono essere utilizzati anche per:

  • l’auto aziendale ad uso promiscuo con tipo di veicolo, il costo chilometrico e la percorrenza convenzionale secondo quanto previsto dalle tabelle di riferimento ACI;
  • i buoni pasto cartacei di 5,29 euro e quelli elettronici di 7 euro, spendibili anche per l’acquisto di generi alimentari in supermercati ed esercizi convenzionati;
  • il telefono aziendale che non deve avere un uso personale per evitare la tassazione INPS e IRPEF, ma anche tablet e PC;
  • gli immobili concessi in locazione uso o comodato sulle spese sostenute dal dipendente per il suo godimento;
  • i prestiti personali agevolati e la retribuzione imponibile è pari alla differenza tra gli interessi calcolati sul tasso ufficiale di riferimento e quelli applicati al dipendente;
  • le borse di studio, le rette scolastiche e le tasse universitarie;
  • il bonus carburante 200 euro in aggiunta agli altri fringe benefit ed alla soglia di esenzione dalle tasse previste;
  • i fringe benefit possono essere erogati anche sotto forma di voucher.

Ricordiamo che le somme erogate come fringe benefit sono esentasse se non superano i 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e mille euro per quelli che non li hanno. Altrimenti il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione e contribuzione l’intera somma dei fringe benefit eccedenti.

La tassazione imponibile dei fringe benefits

I fringe benefit sono la retribuzione in natura che consistono in beni e servizi concessi dal datore di lavoro ai suoi dipendenti in aggiunto al netto dello stipendio.

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Sono esenti dal pagamento delle tasse sui fringe benefit i lavoratori dipendenti con figli a carico che non superano i 2mila euro e mille euro per quelli senza figli a carico entro il 31 dicembre. Le somme che superano queste soglie concorreranno alla formazione del reddito con la conseguente applicazione delle aliquote previste.

In busta paga, i fringe benefit sono previsti come voce figurativa in ogni mensilità e permettono all’azienda di accedere ad una tassazione agevolate ed al lavoratore di avere un’esenzione contributiva.

Ogni fringe benefit concesso dal datore di lavoro ai dipendenti farà parte delle altre componenti della retribuzione mensile di questi ultimi senza aumentare il suo importo totale, evitando di incidere sulla formazione del reddito da lavoro se non si superano le soglie di spesa previste.

fringe benefit in busta paga esempio
Nel 2024 sono stati introdotti nuovi fringe benefits che riguardano il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, l’affitto e gli interessi passivi del muto per la prima casa.

I vantaggi dei fringe benefit per i dipendenti

Ci sono diversi aspetti che rendono vantaggiosi i fringe benefit per i dipendenti, Il primo è la tassazione dei fringe benefit: se non si superano le soglie di fringe benefit fino a 1.000 euro per i dipendenti senza figli fiscalmente a carico e 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico e di 1.000 garantiscono la fruizione di beni e servizi senza che le somme che li riguardano portino ad un aumento dell’imponibile per i titolari di reddito di lavoro. 

Inoltre, i fringe benefit esenti dalle tasse per i lavoratori sono un risparmio rispetto ai costi che avrebbero dovuto sostenere se i beni e servizi erogati dal datore di lavoro. L’introduzione nei fringe benefit erogati dal datore di lavoro per il pagamento di bollette, sull’affitto e gli interessi del mutuo è un vantaggio per compensare gli aumenti di tutte le spese di questo tipo dell’ultimo periodo. 

In base al tipo di fringe benefit, il lavoratore può anche integrare in denaro da chi li spende ed usufruire del bene o del servizio di cui può beneficiare.

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Ricordiamo che i fringe benefit vengono erogati dal datore di lavoro su sua decisione, non sono obbligatori ed il lavoratore non deve farne richiesta per averli ma deve presentare la documentazione per i figli a carico e le fatture di spesa per le bollette. Su questo aspetto, il datore di lavoro deve solo verificare se il lavoratore ne ha diritto.

Fringe benefit: i vantaggi per le aziende

I fringe benefit per i lavoratori dipendenti corrispondo ad un vantaggio fiscale per le aziende che possono ridurre il carico contributivo e fiscale. Infatti, predisporre un piano aziendale come fringe benefit permette di aggiungere all’ammontare delle somme che permetto di accedere alla deducibilità sul reddito di impresa per intero. 

Infatti, i fringe benefit possono essere riconosciuti su volontà del datore di lavoro per migliorare il benessere ed incentivare la produttività dei suoi dipendenti. 

Essi sono utili anche per evitare l’assenteismo ed il turnover, aumentando la fiducia e la reputazione dell’impresa come ad esempio i fringe benefit per le auto aziendali e gli altri che sono appetibili per i lavoratori.

Inoltre, la presenza di un programma di welfare aziendale e l’erogazione dei fringe benefit garantisce anche l’attrazione ed il mantenimento dei talenti all’interno della propria attività imprenditoriale.

I Fringe benefit e i flexible benefit: quali differenze

I flexible benefit sono beni e servizi che i datori di lavoro possono erogare ai dipendenti e presenti all’interno del piano di welfare aziendale della propria attività.

A differenza dei fringe benefit essi sono interamente esentasse, tranne per per la previdenza complementare e le mutue sanitarie, con i limiti di spesa previsti rispettivamente pari a 5.164,57 euro e 3.615,20 euro.

Ad esempio, i flexible benefit più comuni possono riguardare l’assistenza sanitaria integrativa, la previdenza complementare, i servizi per l’infanzia e l’istruzione e l’assistenza ai familiari non autosufficienti. 

Oltre ai vantaggi in termini fiscali, la scelta tra flexible e fringe benefit dipende dal costo della prestazione o del servizio a cui accedere. 

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