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Dove si trovano i giorni di ferie e permessi in busta paga 

Indice: Dove si trovano i giorni di ferie e permessi in busta paga 

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente è perché vuoi sapere dove è collocato il dato relativo alle ferie e ai permessi nella busta paga. 

Permessi e ferie sono situati nella parte bassa del cedolino di paga sotto la voce ROL e EX festività, ovvero quei giorni che in passato erano festivi ma oggi non lo sono più. Il dato delle EX festività è importante in quanto il lavoratore matura dei permessi se esse sono collocate nella settimana lavorativa.

ROL e EX festività sono indicate sull’estratto di paga con le seguenti voci:

  • anno precedente, con il dato rispettivamente delle ferie non godute e dei permessi non goduti nell’anno precedente;
  • maturati anno, con i giorni e le ore maturate fino al mese a cui si riferisce il cedolino di paga;
  • goduti anno, con il dato aggiornato dei giorni di ferie e dei permessi utilizzati fino al mese a cui si riferisce l’estratto di paga.
  • residuo o saldo, con il dato di ferie e permessi non goduti al mese a cui fa rifermento la busta paga.

Vediamo insieme, il numero dei giorni di ferie che spettano ai lavoratori e la differenza tra ferie e permessi.

permessi e ferie

Quanti sono i giorni di ferie e permessi che spettano al lavoratore dipendente

Solitamente ad ogni lavoratore spettano 26 giorni di ferie all’anno a meno che il rapporto di lavoro preveda diversamente.

In, generale, per la quantificazione delle ferie e delle ore di permessi retribuiti, bisogna controllare il contratto collettivo nazionale a cui fa riferimento il proprio contratto di lavoro. 

Infatti, il datore di lavoro applica le regole del Ccnl di riferimento che stabilisce non solo il diritto alle ferie ma anche le modalità di fruizione delle ferie e dei permessi maturati.

Il godimento delle ferie annuali e la fruizione dei permessi retribuiti variano in base al contratto collettivo di appartenenza mentre non c’è differenza tra contratto a tempo indeterminato o determinato. Inoltre, al loro interno le ferie retribuite possono essere calcolate in ore, giorni e settimane e sono in proporzione alle ore lavorate, quindi i lavoratori part-time le avranno dimezzate.

Le quattro settimane di ferie devono essere godute:

  • entro l’anno di maturazione per le prime due settimane consecutive di ferie;
  • entro diciotto mesi prima della fine dell’anno in cui sono state maturate per le altre due settimane di ferie.
Vedi Anche:  Bonus mamme lavoratrici in busta paga: cosa è e come averlo

Se queste scadenze non vengono rispettare il datore di lavoro può incorrere in una sanzione che può raggiungere anche i 4.500 euro. Infatti, le ferie non godute non possono essere monetizzate e quindi i giorni di ferie rimanenti devono essere consumati.

Il calcolo delle ore di ferie e permessi

Precedentemente, abbiamo spiegato dove si trovano le ferie e i permessi nel cedolino di paga. Al suo interno, i dati che si riferiscono a questi due importanti voci della retribuzione in busta paga possono essere riportati in giorni o in ore. 

Nel primo caso, il calcolo delle ferie o permessi fino a quel mese maturati è semplice, un po’ meno se il dato viene indicato in ore. 

Per capire quanti giornate di ferie abbiamo maturato fino a quel momento basta dividere il numero di ore lavorate per il numero ore lavorate solitamente al giorno. 

Ad esempio, abbiamo un orario di lavoro di otto ore giornaliere in una settimana che va dal lunedì al venerdì i giorni di ferie maturati saranno 12,5, frutto del rapporto 100/8.

Come maturano le ferie

Il numero di ferie matura in base all’attività lavorativa del dipendente. Infatti, esse aumentano in progressione, mano mano che il lavoratore svolge le ore durante le proprie giornate di lavoro e con ogni mese di lavoro si aggiunge un dodicesimo delle ferie di cui si ha diritto. 

Sono previsti alcuni casi in cui il lavoratore matura le ferie senza lavorare e sono quando è in:

  • congedo obbligatorio di maternità o paternità;
  • congedo matrimoniale;
  • incarichi elettorali;
  • infortunio sul lavoro;
  • malattia.

Allo stesso tempo, il dipendente non matura le ferie quando viene sospeso con la Cassa Integrazione Guadagni a zero ore, nella assenze per malattia dei figli e per astensione facoltativa di maternità.

La maturazione delle ferie è in proporzione anche in base alla durata del contratto di lavoro, Infatti, se si è iniziato a lavorare nel corso dell’anno, il calcolo del periodo di ferie sarà proporzionale alle ore dei mesi lavorati. 

Vedi Anche:  Cosa è EDR busta paga, elemento distinto della retribuzione

Godere delle ferie è un diritto irrinunciabile del lavoratore per il suo recupero psicologico e fisico dall’impiego lavorativo. 

ferie e permessi

Ferie, permessi e ROL in busta paga: sono la stessa cosa?

Ferie, permessi e ROL sono tre diverse forme di assenza dal lavoro che hanno caratteristiche e funzioni differenti. 

Infatti, le ferie sono riconosciute dalla Costituzione e non possono essere al di sotto delle 4 settimane all’anno di ferie retribuite.

Le ferie hanno anche le seguenti caratteristiche:

  • sono indicate in giorni;
  • sono consecutive, ovvero devono essere fruite in giorni successivi l’uno all’altro, le ferie estive;
  • può essere decisa la sua fruizione in base alle esigenze personali del lavoratore ma anche di quelle dell’azienda.

Invece, i permessi condividono con le ferie il fatto di avere la funzione di far recuperare le energie psicofisiche al dipendente e che entrambe sono retribuite.

Però, a differenza delle ferie, i permessi sono calcolati in ore, non hanno una soglia minima sotto cui non andare e vengono stabiliti dai contratti collettivi.

I permessi

I permessi di lavoro sono un diritto riconosciuto dalla Legge e possono essere retribuiti o non retribuiti. Essi rappresentano la possibilità per il dipendente di assentarsi dal luogo di lavoro per esigenze personali, come una visita medica o per assistere un parente e prevede una richiesta oraria.

In caso di permesso retribuito, il lavoratore riceve le ore pagate dal datore di lavoro anche se esse non state lavorate. Invece, in caso di permesso non retribuito, il dipendente non riceve il pagamento della prestazione per le ore di assenza fruite e non matura le ferie.

I permessi non retribuiti riguardano:

  • le attività sindacali;
  • le elezioni politiche;
  • la formazione dei consiglieri di parità in azienda;
  • la riabilitazione per tossicodipendenza per lavoratori con contratto stabile;
  • gli altri permessi previsti dai Ccnl.

La retribuzione è prevista per:

  • i permessi ex festività, se sono all’interno delle settimana lavorativa;
  • per il congedo matrimoniale, non più di 15 giorni consecutivi, compresi festivi e sabati, da fruire entro un mese dalla data della celebrazione delle nozze;
  • per congedo parentale, dieci mesi da suddividere tra i due genitori ma sei mesi anche frazionabili per la mamma, per intero se l’unico genitore è la madre, sei mesi se è il padre.
  • riconosciti dalla Legge 104 come quelli dei caregivers, per i portatori di handicap e delle persone con disabilità grave, 3 giorni al mese o due anni di congedo straordinario a retribuzione piena e un ulteriore anno con retribuzione al 30% fino ai dodici anni compiuti dal figlio disabile;
  • per lutto, tre giorni lavorativi l’anno retribuiti, esclusi i festivi, per la scomparsa di parenti di primo o secondo grado;
  • per studio, 150 ore che coprono le ore di formazione o gli esami per ottenere una qualifica professionalizzante o completare il percorso della scuola primaria o secondaria;
  • per visite mediche e terapie, diciotto ore retribuite corredate dalla presentazione dei documenti sanitari;
  • per la donazione di sangue e di midollo osseo, 24 per il giorno del prelievo ma anche per gli esami di idoneità e per la degenza in strutture ospedaliere;
  • per cariche pubbliche e elettive per i Comuni con più di 500.000 abitanti, 24 ore per quelle di particolare importanza;
  • per volontariato e Protezione Civile, 30 giorni consecutivi e 90 annuali che possono raddoppiare in caso di emergenza nazionale, pagati dal datore di lavoro e rimborsati successivamente dallo Stato.
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Alcuni Ccnl prevedo la liquidazione in busta paga dei permessi non goduti.

I permessi ROL

I ROL sono ore di permesso che sono retribuite e consistono nella riduzione dell’orario di lavoro a seguito di un lavoro intenso svolto a causa ad esempio di particolari esigenze produttive dell’azienda.

In questi casi, le ore di permesso ROL servono per far ricaricare le energie psicologiche e fisiche dei dipendenti e sono tipiche di particolari Ccnl:

  • nel contratto metalmeccanici sono previste 92 ore di ROL per i lavoratori del settore siderurgico;
  • 56 ore di ROL all’anno per i lavoratori del contratto confcommercio terziario con meno di quindici colleghi.

Essi fanno parte del diritto al riposo della tutela del lavoratore e sono pagati secondo la retribuzione oraria prevista dal proprio contratto lavorativo.

Il consiglio che diamo ad ogni lavoratore e datore di lavoro è quello di consultare i Ccnl in quanto tra un contratto e l’altro possono essere presenti differenze nella disciplina delle ferie e i permessi accumulati.

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