Vai al contenuto

Come il lavoro straordinario appare sulla propria busta paga

Indice: Come il lavoro straordinario appare sulla propria busta paga

Il lavoro straordinario appare sulla propria busta paga come un compenso aggiuntivo rispetto al salario base. Quando un dipendente svolge ore di lavoro supplementari all’orario di lavoro normale, queste vengono conteggiate come ore straordinarie e sono pagate a una tariffa più alta.

Nella busta paga, l’importo delle ore straordinarie viene specificato separatamente dal salario base, in modo che il dipendente possa facilmente riconoscerlo. Solitamente, gli straordinari vengono indicati nella sua parte centrale.

Ogni ora straordinaria viene calcolata in base a un tasso orario più elevato rispetto al normale e questo viene applicato al totale delle ore straordinarie effettivamente svolte, secondo quanto previsto dal Ccnl di riferimento.

Nel caso di lavoratore part-time si parla di ore di lavoro supplementare per le prestazioni di lavoro fuori l’orario normale di lavoro.

Durante la revisione della busta paga, il dipendente può verificare che il compenso per le ore straordinarie sia calcolato correttamente e corrisponda a quanto pattuito precedentemente.

lavoro straordinario normativa

Cosa si intende per lavoro straordinario

Il lavoro straordinario è il lavoro svolto al di fuori dell’orario di lavoro ordinario previsto dal contratto e può avvenire per svariati motivi, se richiesto dal datore di lavoro, come ad esempio:

  • l’aumento della produzione;
  • impegni urgenti o straordinari;
  • situazioni di emergenza;
  • richiesta esplicita da parte del datore di lavoro.

Ovviamente, la retribuzione del lavoro straordinario avviene in maniera diversa rispetto al lavoro ordinario, solitamente con una maggiorazione percentuale sul normale salario per compensare gli straordinari fatti, secondo quanto previsto dal proprio contratto collettivo.

Inoltre, il lavoratore ha il diritto di rifiutarsi di svolgere il lavoro straordinario su disposizione del datore di lavoro, tranne nei casi in cui:

  • la contrattazione collettiva lo prevede;
  • esigenze di produzione;
  • casi di forza maggiore;
  • eventi particolari legati alle attività aziendali.

È importante sottolineare che ci sono dei limiti prestabiliti dalla legge sul numero di ore di lavoro straordinario, 250 ore annue, e nei casi appena citati il lavoratore non può rifiutarsi di svolgere le ore di straordinario richieste, rischia di incorrere in un’infrazione disciplinare.

Vedi Anche:  Retribuzione Lavorativa

Quando è considerato straordinario

In generale, la prestazione di lavoro straordinario deve riferirsi alle ore di lavoro effettuate oltre il normale orario di lavoro stabilito dal contratto o dalla legge. Tuttavia, le regolamentazioni specifiche possono variare.

Ad esempio, in Italia, il lavoro straordinario è disciplinato dal Codice Civile e dal Decreto Legislativo 66/2003. Qui si stabilisce che è considerato straordinario il lavoro effettuato dopo le otto ore giornaliere e le 40 ore settimanali. I dipendenti italiani che compiono ore extra ricevono uno stipendio più elevato rispetto al loro salario base.

Queste ore straordinarie vengono registrate sulla busta paga e possono essere oggetto di ulteriori benefici o riconoscimenti, come ad esempio i giorni di riposo compensativi. Tuttavia, è importante sottolineare che le regole specifiche in tema di lavoro straordinario possono variare a seconda del settore o della professione.

Il limite massimo di ore di lavoro è fissato in 40 ore settimanali per il limite giornaliero di 8 ore ed il riposo di 11 ore consecutive ogni 24 ore di lavoro.

Ricordiamo che il lavoratore può lavorare al massimo per 48 ore settimanali per 7 giorni ed in questo calcolo di ore non fanno parte la malattia, l’infortunio, la maternità, le ferie, i giorni di riposo a seguito degli straordinari. La normative prevede che il lavoro straordinario debba essere contenuto entro le disposizioni della contrattazione collettiva e non può essere superiore a otto ore settimanali nel calcolo del tempo di lavoro prestato.

Lo svolgimento di lavoro straordinario deve essere richiesto esplicitamente dal datore di lavoro ed in caso contrario, il lavoratore può rifiutarsi di svolgere come anche se è uno studente o un minorenne, per motivi gravi e comprovati o se il capo non agisce in buona fede. 

Quanto viene pagato lo straordinario in busta paga

Lo straordinario in busta paga viene pagato secondo le normative contrattuali ed il Ccnl di riferimento. In generale, gli straordinari sono remunerati ad un tasso orario più elevato rispetto alle normali ore di lavoro. Questo significa che per ogni ora di straordinario svolto, il dipendente riceverà una compensazione aggiuntiva.

Vedi Anche:  Minimo tabellare: un elemento fondamentale nella busta paga

Tuttavia, il tasso di paga per lo straordinario può variare a seconda dell’accordo sindacale o del contratto di lavoro della specifica azienda.

Inoltre, ci potrebbero essere delle differenze nella paga dello straordinario a seconda del giorno della settimana o dell’ora in cui viene svolto. Infatti, potrebbe esserci un riconoscimento aggiuntivo se il ricorso al lavoro straordinario avviene la domenica, durante le feste o per lo straordinario notturno.

Allo stesso tempo, alcuni Ccnl prevedono una ulteriore maggiorazione nel pagamento degli straordinari quando le ore lavorate superano il tetto massimo di ore straordinarie previsto dal contratto collettivo.

È importante consultare il contratto di lavoro o il sindacato per ottenere informazioni precise sul modo in cui viene pagato lo straordinario in busta paga.

lavoro straordinario

Come si calcolano le ore di straordinario

Per calcolare quanto si può percepire per un’ora di straordinario lavorata è necessario sapere quale è la  normale paga oraria ed il Ccnl di riferimento, che avrà al suo interno la definizione della maggiorazione del compenso per lavoro straordinario.

Il calcolo del netto delle ore di prestazione di lavoro svolte oltre l’orario normale di lavoro sarà il risultato della sottrazione della paga oraria lorda e la tassazione IRPEF, la contribuzione INPS e le imposte comunali e regionali. 

Infatti, gli straordinari non sono esentasse e quindi si aggiungono al calcolo del reddito personale, con la possibilità che facciano accedere il lavoratore allo scaglione IRPEF successivo, con la conseguenza di dover pagare più tasse.

Quindi, bisogna fare attenzione a quanto sia reale il beneficio economico reale degli straordinari per evitare di avere un reddito che comporta una maggiore tassazione sullo stipendio.

Il pagamento degli straordinari arretrati

Nel proprio percorso lavorativo può capitare che il dipendente possa lavorare oltre l’orario di lavoro stabilito e la retribuzione maggiorata di queste ore aggiuntive è regolamentata dal proprio Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di settore.

Vedi Anche:  Scatti di anzianità in busta paga: come cambia lo stipendio

Allo stesso tempo, può succedere che il datore di lavoro non paghi le prestazioni effettuate oltre le 8 ore di lavoro giornaliere o il limite settimanale dell’orario di lavoro.

In quest’ultimo caso, il dipendente avrà diritto al riconoscimento degli straordinari arretrati da parte del datore di lavoro. Tale diritto può essere esercitato dal lavoratore con una prescrizione di 5 anni a partire dalla conclusione del rapporto di lavoro. 

Per farlo, il dipendente deve inviare raccomandata A/R o una PEC, contenenti la richiesta del riconoscimento del lavoro straordinario non pagato. Sarà più semplice ottenerlo in caso di presenza esplicita delle ore straordinarie svolte, più complicato in caso contrario in quanto bisognerà raccogliere prove scritte e  testimonianze che possano comprovare gli straordinari svolti.

Gli straordinari dopo il licenziamento o le dimissioni

La vita professionale di un lavoratore può prevedere che il rapporto di lavoro con un’azienda possa terminare con un licenziamento o le proprie dimissioni. 

In questi casi, gli straordinari devono essere comunque corrisposti dal datore di lavoro con l’ultimo stipendio maturato, naturalmente se essi sono stati svolti.

Se ci sono straordinari che non sono stati riconosciuti nell’ultima busta paga dopo un licenziamento e le dimissioni, il lavoratore ha 5 anni di tempo per richiedere il loro riconoscimento.

Solitamente, per ottenere il riconoscimento delle ore effettivamente lavorate di straordinario arretrate ci si fa aiutare dal sindacato, da un avvocato o dall’ispettorato del lavoro. 

In conclusione, ricordiamo di consultare ciò che è contenuto in materia di lavoro straordinario nei contratti collettivi di lavoro e le fonti normative citate in questo articolo per conoscere meglio come funziona il lavoro straordinario, anche per il lavoro notturno, il rapporto di lavoro a tempo parziale e di lavoro a tempo pieno.

 

Info e Servizi Utili:

Gestisci in modo semplice le tue finanze

Richiedi un preventivo gratuito!

eMail
Chiama