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Le diverse tipologie di contratto di lavoro nella busta paga

Indice: Le diverse tipologie di contratto di lavoro nella busta paga

Quando si instaura un rapporto di lavoro subordinato che si svolge tra datore di lavoro e dipendente è molto importante fare attenzione al tipo di contratto di lavoro attivato. 

Infatti, quando si è assunti il primo pensiero va alla quantificazione della retribuzione ed all’orario di lavoro da effettuare ma il contratto di lavoro offre diverse altre importanti informazioni.

Inoltre, è una scelta importante anche per il datore di lavoro che quando va ad offrire un contratto di lavoro deve scegliere quello più adatto alle esigenze di business ed all’esperienza e alle qualifiche del lavoratore. 

Vediamo insieme quali sono le tipologie di contratto di lavoro presenti in Italia e quali sono le loro caratteristiche principali.

I tipi di contratto di lavoro in Italia

I contratti di lavoro in Italia sono diversi ed ognuno di essi si distingue dagli altri per la durata del rapporto di lavoro per i diritti o gli obblighi in capo al dipendente ed al datore di lavoro.

Tra questi possiamo sicuramente elencare quelli:

  • a tempo indeterminato;
  • a tempo determinato;
  • il contratto di lavoro a tempo parziale;
  • il contratto di lavoro a chiamata;
  • lo stage;
  • il contratto di apprendistato;
  • il contratto di prestazione occasionale.

Comprendere bene le principali tipologie di ciascun contratto di lavoro significa gestire senza problemi i percorsi di assunzione e promozione del personale, la cessazione del rapporto di lavoro, la reintegrazione nel posto di lavoro ed alti obblighi e diritti in base al tipo di lavoro e di contratto.

Il contratto di lavoro a tempo indeterminato

Il contratto a tempo indeterminato è quello più ambito per i lavoratori in quanto non ha alcuna scadenza e garantisce una stabilità di vita e professionale non indifferente. 

All’interno del rapporto a tempo indeterminato è specificato la retribuzione, l’orario di lavoro e le mansioni che il dipendente deve svolgere in azienda.

Tra gli elementi importanti di questo contratto di lavoro ci sono anche l’inquadramento del lavoratore, la data di inizio del rapporto di lavoro, il luogo di lavoro, come maturano ferie e permessi ed i vincoli dell’accordo. 

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Il rapporto indeterminato può essere proceduto da un periodo di prova che serve a verificare le capacità e le competenze del lavoratore per svolgere il ruolo ed il lavoro assegnatoli. Tale periodo può portare all’assunzione oppure all’interruzione del contratto senza alcun obbligo tra le parti. I contratti collettivi nazionali del lavoro prevedono la sua durata massima in sei mesi.

contratti di lavoro
Quando si instaura un rapporto di lavoro subordinato che si svolge tra datore di lavoro e dipendente è molto importante fare attenzione al tipo di contratto di lavoro attivato.

Il contratto di lavoro a tempo determinato

I contratti a tempo determinato hanno la grande differenza rispetto a quelli a tempo indeterminato relativamente alla loro durata in quanto sono contratti a termine.

Infatti, la loro durata minima è pari a dodici giorni e quella massima è fissata in ventiquattro mesi e possono essere rinnovati per quattro volte all’interno di questo arco temporale.

Per rinnovare i contratti determinati, il datore di lavoro deve attendere dieci giorni per quelli con meno di sei mesi di durata e venti giorni per quelli con durata superiore, specificando i motivi del rinnovo e della mancata trasformazione in un contratto indeterminato.

Alla fine dei 24 mesi o delle 4 proroghe, il contratto di lavoro si deve trasformare in indeterminato alla quinto rinnovo o alla quinta proroga.

I diversi tipi di contratto: il rapporto di lavoro part-time

Il contratto part-time è un tipo di contratto di lavoro subordinato che ha come caratteristica principale di prevedere un orario di lavoro differente rispetto alle classiche quaranta ore settimanali.

Infatti, l’orario previsto dal part-time è di venti o trenta ore a settimana che non comportano differenze rispetto ai contratti a tempo pieno sulla maturazione di ferie e permessi ma determinano una diversa organizzazione del rapporto di lavoro.

Ci sono i contratti di lavoro part-time:

  • orizzontali, il lavoratore svolge la sua attività professionale per quattro o cinque ore tutti i giorni:
  • verticali, il dipendente lavora otto ore al giorno ma solo in alcuni periodi della settimana o del mese;
  • misti, il lavoratore può svolgere le sue mansioni con un sistema che prende le caratteristiche dell’orizzontale e del verticale assieme.

Le tutele maturate dai tre tipi part-time sono proporzionali all’orario di lavoro prestato ed il dipendente può stipulare più contratti di lavoro di questo genere se rispetta l’orario di lavoro e non svolge la attività professionale con aziende concorrenti.

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Inoltre, il lavoratore può richiedere al proprio datore di lavoro la riduzione dell’orario di lavoro, passando dal lavoro a tempo pieno al part-time. Questo può avvenire se il dipendente ha una malattia grave, deve assistere parenti con una grave malattia o familiari disabili, e per esigenze genitoriali.

Il contratto di prestazione occasionale e lo stage

Il contratto di lavoro occasionale riguarda la prestazione di attività lavorative sporadiche e saltuarie che possono riguardare:

  • associazioni, enti locali, imprese agricole, pubbliche amministrazioni, fondazioni ed attività del settore turistico;
  • imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti.

Tale contratto ha dei limiti per il lavoratore, non può superare i 5.000 euro all’anno di prestazioni  occasionali per la totalità dei utilizzatori e 2.500 euro a singolo datore di lavoro e per le aziende, non possono superare i 5 mila euro all’anno per gli importi pagati ai prestatori di lavoro.

Invece, il contratto di stage o tirocinio è rivolto ai giovani che devono fare esperienza in azienda ed essere formati per una eventuale assunzione alla fine del percorso.

Gli stage non possono essere gratuiti ed ai lavoratori viene pagata una indennità economica fissata da ogni Regione.

Questo contratto di lavoro può essere:

  • curriculare, inserito nel percorso di studi che il giovane sta affrontando con crediti formativi ed inserimento nel mondo del lavoro;
  • tirocinio di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro che coinvolge disoccupati e inoccupati con l’obiettivo di farli entrare o rientrare nel mercato del lavoro;
  • a favore di disabili e soggetti svantaggiati.

Il datore di lavoro non può utilizzare lo stagista per sostituire altri dipendenti che sono in ferie, malattia o maternità, oltra a quelli con contratto a termine nei periodi di maggiore produttività.

tipologia di contratti di lavoro
I contratti di lavoro in Italia sono diversi ed ognuno di essi si distingue dagli altri per la durata del rapporto di lavoro per i diritti o gli obblighi in capo al dipendente ed al datore di lavoro.

Il contratto di lavoro a chiamata e quello di apprendistato

Il contratto a chiamata prevede l’estensione della reperibilità del dipendente per necessità dovute alle prestazioni di lavoro da effettuare. 

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Se si superano i quattrocento giorni in tre anni di lavoro a chiamata, il contratto si trasforma in automatico in indeterminato, tranne per i settori del turismo, dello spettacolo e degli esercizi pubblici.

Questo contratto è diffuso soprattutto per il lavoro autonomo e solitamente il lavoratore riceve una indennità di disponibilità.

Le altre caratteristiche di questo contratto sono:

  • prevede una prestazione di lavoro a carattere discontinuo;
  • deve essere redatto in forma scritta con il datore di lavoro che deve motivare la scelta di questa forma di contratto rispetto a quelle più stabili;
  • deve prevedere il preavviso di chiamata;
  • il lavoratore può stipulare più contratti a chiamata non lavorando però per concorrenti.

Invece, l’ apprendistato è un contratto che riguarda i giovani dai quindici ai ventinove anni con il datore di lavoro che deve garantire al lavoratore la retribuzione e la formazione necessaria ad ottenere una qualifica professionale o una riqualificazione lavorativa.

Tali contratti possono essere stipulati, in forma scritta ed indicanti il piano formativo, la retribuzione, gli orari e le tutele per il lavoratore:

  • da giovani che hanno almeno quindici anni per conseguire il diritto alla formazione ed allo studio per un massimo di tre anni;
  • dai giovani tra i quindici ed i ventinove anni che ricevono una formazione tecnica e professionale sul lavoro e può durare al massimo sei anni;
  • dai giovani tra i 15 e i 29 anni che devono concludere il percorso di scuola secondaria o tecnica, universitario, di alta formazione con una durata variabile.

Gli esperti di bustepaga.it sono a disposizione per dare ulteriori informazioni su questi contratti di lavoro dipendente e su altri non descritti in questo articolo come il contratto di somministrazione con le agenzie per il lavoro interinale, il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, quello di lavoro agricolo, di lavoro domestico, il contratto di lavoro a progetto, il contratto di appalto per lavori privati, il lavoro parasubordinato.

Puoi anche consultare: 

  • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: disciplina del rapporto di lavoro italiano

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